FIORI DI BACH PER ANIMALI


NEL TRATTAMENTO DEGLI ANIMALI


L’uso dei rimedi floreali di Bach sta conoscendo una notevole diffusione anche in ambito veterinario: sono infatti numerose le esperienze aneddotiche riportate da liberi professionisti e dai testi divulgativi. 

L’interesse generale rivolto a questo tipo di trattamento trova riscontro anche a livello internazionale, accanto ad altre terapie complementari quali la fitoterapia, l’agopuntura, l’omeopatia e la chiropratica .

Nella pratica veterinaria la somministrazione di BFR prevede un dosaggio di 4 gocce 4 volte al giorno per qualsiasi la specie e secondo la reazione dell’individuo; le gocce possono essere somministrate direttamente nella bocca dell’animale o tramite un bocconcino di cibo.

Il loro utilizzo nel campo animale è particolarmente indicato nel trattamento di disordini psicosomatici e di disordini comportamentali; in particolare trovano impiego nelle loro forme cronicizzate.

Prima di stabilire come procedere nella scelta dei BFR adeguati per il soggetto, si rende necessaria un’accurata visita clinica che escluda eventuali malattie organiche quali causa del disturbo comportamentale (da parte di Veterinari); inoltre si deve escludere la presenza di condizioni di allevamento improprio dell’animale, tale da risultare inadeguato alle sue esigenze fisiologiche ed etologiche. 

Non esistono limitazioni di impiego dei BFR: l’uso concomitante di altre forme terapeutiche non interferisce con l’efficacia dei BFR e viceversa. 

Per giungere all’individuazione dei rimedi floreali adatti al caso è necessario compilare durante la visita un questionario con il quale si identificano l’animale ed il proprietario, si raccolgono l’anamnesi remota e recente, le informazioni riguardanti l’ambiente in cui vive il soggetto, la composizione del gruppo sociale di appartenenza, il contesto nel quale si manifesta il problema comportamentale, le modalità, la frequenza e la durata del comportamento; si compie un’indagine sulla posizione gerarchica del
soggetto, quindi sulle abitudini e sulle modalità con cui si svolge il comportamento alimentare, eliminatorio e sessuale.

L’intervista è finalizzata soprattutto all’individuazione delle modalità e dei contesti riferibili al comportamento medio del soggetto, della modalità di insorgenza e delle caratteristiche del comportamento ritenuto anormale dal proprietario. 


Dopo la consulenza, l’osservazione del soggetto e la raccolta dei dati, si procede all’individuazione dei BFR che risultano più indicati, stabilendo un ordine di priorità: innanzitutto BFR per gli stati acuti, quindi BFR adatti alle cause riconosciute alla base del cambiamento comportamentale, e successivamente BFR che descrivono la tipologia del paziente.

Si viene così a costituire un percorso che, partendo dai disagi comportamentali acuti ed attuali del soggetto, giunge ad interagire con i tratti tipici del suo temperamento.


Debora Carniato BFRAP  




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